Il Teatro Forma di Bari si
appresta a celebrare la decima stagione artistica confermando un percorso di crescita che intende consolidare e aumentare
il consenso acquisito sinora, grazie al continuo e instancabile lavoro di
ricerca sugli artisti e le nuove tendenze musicali, da ogni parte del mondo.
Così come nelle precedenti stagioni, la mission del teatro è quella di
regalare allo spettatore sensazioni ed emozioni uniche. Ed anche il cartellone
2018-2019, approntato dal direttore artistico Michelangelo Busco,
vedrà avvicendarsi sul palco alcuni tra i più interessanti artisti della scena
italiana e internazionale.
Quanto alla rassegna principale “Around Jazz”, saranno sei gli
appuntamenti di grande e raffinata musica. Si parte venerdì 16 novembre
con Sergio Cammariere, in un nuovo
progetto che lo vedrà duettare con la voce narrante di Cosimo Damiano Damato.
«Piano Poetry...il recital»
è il titolo di una serata magica in cui le composizioni di Cammariere saranno un vero miracolo emotivo, un tripudio di percezioni che vengono dal mare. Sarà proprio il mare ad accomunare i
versi di Damato e le musiche del cantautore calabrese, capace di ridisegnare la
geografia in cui Oceano e Mediterraneo si uniscono in un solo bacio, una sola
lingua e trovano nella poesia il loro subcontinente. Sul palco un pianoforte ed
un leggio: le letture di Damato saranno scandite dalle musiche strumentali di
Cammariere, una contaminazione essenziale per emozionarsi in una veste nuda e minimale,
con versioni inedite delle sue perle amate dal pubblico, eseguite in un arrangiamento essenziale, per solo voce e pianoforte.
portata alla ribalta come voce inconfondibile.«Ho pensato a questo nuovo album - spiega la cantante -
come un’analisi di quella che sono, di quello che ho vissuto e di quello che
inevitabilmente ho lasciato dietro».
Sabato 26
gennaio il batterista statunitense Jeff Ballard presenta il suo
ultimo album «Fairgrounds», una musica modernissima, aperta, fluida e
sempre in evoluzione. Il suo è un suono plasmato dal jazz che prende vita
veramente lì dove i mondi collidono: acustico ed elettronico, swing e ambient,
analogico e digitale, accessibile e sperimentale. Il quartetto che salirà sul
palco del Forma è composto da Ballard alla batteria, con il chitarrista
e cantante Lionel Loueke, Kevin Hays alle tastiere e voce, e
Chris Cheek al sassofono.
Musicalmente variegato, qualche volta persino audace e
inaspettato, Fairgrounds non offre un repertorio fisso o prestabilito:
la musica piuttosto si sviluppa dalle ispirazioni sonore derivanti da Ballard e
dai suoi compagni, acquisendo forme differenti a seconda di come le idee
evolvono e si espandono.
Sabato 16 febbraio un altro
grande ritorno sul palco del Forma: è quello di Karima, la cantante italo-algerina, con il nuovo progetto «Voices».
Il jazz è il suo primo amore, e anche
se nel suo presente non mancano esperienze
molto diverse (come il ruolo da protagonista nel
musical The Bodyguard o la partecipazione
a Domenica In), Karima mantiene costantemente aperta la porta sul mondo della
musica afroamericana, che esplora con curiosità e
passione. Si ripresenta con l’eleganza che la contraddistingue, in un repertorio che comprende standard
jazz, ma anche soul, fino alla canzone d’autore italiana, con il pianista Fabio Giachino perfetto elaboratore di versioni su misura
per la sua splendida voce. Il pianista è considerato uno dei talenti più
interessanti del panorama nazionale, e accanto a lui, a formare la ritmica di Voices,
ci saranno il bassista Davide Liberti e il batterista Ruben Bellavia.
Sabato 9 marzo sarà la
volta di Joe Barbieri, che
incentrerà il concerto sul suo ultimo album «Origami». Special guest
della serata il trombettista Fabrizio Bosso, per condurre gli ascoltatori in un viaggio lieve nel quale ciascuno potrà ritrovare una nostalgia, una
sensazione provata, un attimo della propria
quotidianità, raccontati con la poesia che ognuno vorrebbe dedicata ai propri
sentimenti.
Qualsiasi tentativo di trovare un termine che definisca l’arte di
Joe Barbieri non basta ad esplorare tutte le sfumature della sua ricerca: musicale, letteraria,
linguistica, sonora. Non solo perché l'artista napoletano porta in sé riferimenti alla canzone d’autore della migliore scuola
italiana e francese (senza dimenticare il jazz
o la bossa nova); ogni sua canzone è un universo compiuto, in cui la cura per i
dettagli racconta la spontanea predisposizione alla bellezza. Parte integrante
ed imprescindibile di questo mondo sono i compagni di viaggio di lungo corso di
Barbieri: Antonio Fresa al pianoforte, Giacomo Pedicini al basso acustico,
Stefano Jorio al violoncello e Sergio Di Natale alla batteria.
Sabato 23 marzo concluderà
il cartellone musicale del Forma Greta
Panettieri, accompagnata dal Forma Jazz Quintet. «Non gioco più» è un disco nel quale
vivono le suggestioni di due mondi quasi paralleli: quello del jazz, con le sue fughe in avanti e le improvvisazioni associate ad
atmosfere notturne e fumose, e le canzoni
italiane d’autore degli anni '60 e '70. Alcune
di quelle canzoni, rimaste impresse nei cuori di milioni di italiani, scritte
da Ennio Morricone, Bruno Canfora e Gianni Ferrio, sono presenti in questo
lavoro, realizzato da Panettieri insieme a grandi amici e collaboratori: Andrea
Sammartino, Armando Sciommeri e Giuseppe Bassi, oltre a tre
ospiti d'eccezione, come Alfonso Deidda, Gaetano Partipilo e Fabrizio
Bosso. È un disco che nel concerto dal vivo trova la sua cifra stilistica
migliore. Registrato alla vecchia maniera, tutti insieme, per riuscire a
rendere palpabile quella inafferrabile magia della musica suonata dal vivo. «Volevo un disco che mi assomigliasse - spiega Greta -, ho vissuto diversi anni all'estero, adoro il jazz e mi piace improvvisare in modo non convenzionale».
Una novità importante della nuova stagione porrà
con un occhio doveroso al panorama musicale pugliese. Quest'anno il cartellone
del Forma si arricchisce con la nuova sezione Brand New, tre
concerti speciali per dare spazio alle realtà e ai progetti musicali più
interessanti della nuova scena pugliese. Sabato 24 novembre 2018 saranno
gli Uramawashi ad aprire piccola rassegna: Gaia Daria Miolla
(batteria e voce) e Nicolò Restaini (chitarra, loop station e voce) sono
due voci giovanissime e in piena armonia, mood acustico e ritmi Lo-Fi/Hip Hop a
suon di Beatbox. Uramawashi è il nome di un calcio rovesciato tipico del Karate in stile
Shotokan, nonché il nome di questo duo emergente nato sul placo di The
Voice of Italy 2018, la cui esibizione ha contato 480.000 views in pochi
giorni, schizzando al vertice delle tendenze di YouTube Italia. La
particolarità del loro suono risiede nel connubio delle singole individualità:
Jazz, Soul, R&B per Miolla, e rock, lo-fi/hip hop, vaporwave per Restaini.
L'obiettivo del progetto, dal nome al suono, è creare un nuovo mondo, nella
quale l'ascoltatore viaggia tra nostalgia e novità, mantenendosi a mezz'aria
come in una rilassante passeggiata notturna, ricreando quella «Nostalgia
dell'altrove», dal nome del loro primo disco di prossima uscita. Con loro
sul palco del teatro ci saranno Vanni Antonicelli (tastiera e synth) e Alessandro
Miracapillo (elettronica).
Sabato 1 dicembre sarà la volta dei Modern Tango Project, un progetto artistico
articolato, innovativo e visionario il cui obiettivo è proporre una visione del
tango in una formazione non convenzionale, sia come musica da ballo che come
musica da concerto. La formazione è composta da vibrafono, fisarmonica,
percussioni, chitarra, voce e live electronics. Ai musicisti vengono
affiancati, a volte sovrapponendosi, loop elettronici e sound tracks inediti,
appositamente creati per il progetto da Stefano Del Sole. Le composizioni
prendono a volte spunto da
suggestioni personali, altre volte da temi più “aerei” per poi, in ogni caso,
sfociare nel ritmo passionario della milonga. Lo spettacolo si completa con
l’intervento di ballerini che spaziano dal tango tradizionale alla danza contemporanea, sulle coreografie curate da Simona De Tullio, con una
proiezione video art ideata dall’artista Miguel Gomez.
Sabato 2 febbraio sarà la volta di Gaetano Partipilo con «The Boom
Collective». Frutto di un lavoro compositivo di oltre due anni, il
sassofonista guarda alla propria terra e riunisce una vera e propria “Young
All-stars” made in Puglia. In questo nuovo progetto discografico sono
coinvolti oltre 13 musicisti pugliesi. Alcuni collaboratori storici ed ormai
affermati come Mirko Signorile, Giuseppe Bassi, Dario Congedo,
Andrea Sabatino, Carolina Bubbico, Luca Alemanno, Fabrizio Savino, ed altre vere e proprie
“scoperte”. In primis la cantante Angela Esmeralda, una voce unica ed una personalità
straordinaria, con la capacità di catturare lo spazio ed il tempo in un attimo.
Altra menzione per Mike Rubini, giovanissimo sassofonista tra i più
promettenti in Europa. Per non parlare di Francesco Lomangino e Vito
Scavo, da anni membro stabile delle band di Roy Paci. Questi musicisti si
sono riuniti a fine settembre 2017 per registrare il loro primo album, un disco che
respira un'aria moderna e un sound attuale. I riferimenti all'indie rock dei
Radiohead, alle Soundtrack di John Barry, alle contaminazioni elettroniche di John Zorn, sono solo alcuni degli ingredienti legati
da un unico filo conduttore che è il jazz.
Quanto all'Anonima GR di Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli,
che ormai ha trovato la sua nuova casa al Teatro Forma, tornerà sul palco il
13, 14, 20, 21, 27 e 28 ottobre con un grande classico del suo repertorio,
«Bar qui si gode». Si tratta di un bar molto strano: clienti se ne vedono pochi e il proprietario non riesce a
capirne il perché. Forse perché propina prodotti
taroccati e marche sconosciute. Ma tra quei pochi avventori, capitano sempre
tipi strani che non consumano mai nulla o non pagano mai, e che inoltre lo
coinvolgono nelle loro storie contorte e stravaganti.
In questo Bar, con i tavolini all’aperto, si avvicendano una serie di
storie curiose, ricche di colore e grande
comicità: nei caratteri e nelle manie dei personaggi, si mettono in evidenza
tutti i lati grotteschi che ci portiamo addosso e nei quali il pubblico si può
riconoscere, ridendo di sé.
Nel periodo di Natale, poi, l'Anonima GR proporrà al pubblico un altro
spettacolo di grande comicità: «Frankenstein», in scena a
dicembre (25, 26, 29, 30) e a gennaio (5, 6, 12, 13, 19, 20), è un
comic-horror, tratto dall’omonimo romanzo di Mary Shelley. Nella riscrittura teatrale, pur seguendo le
linee guida della storia originale, questa si arricchisce di nuovi elementi che
contribuiscono a dare allo spettacolo una doppia lettura: l’horror, anima stessa del romanzo, e il thriller,
che messi insieme danno vita ad atmosfere intriganti e di suspense, oltre che
la classica comicità insita nei lavori
di Marmone e Schiavarelli. È la storia di Frankino che sin da bambino giocava solo e soltanto con il “Piccolo chimico”,
usando gli insetti come cavie per i suoi esperimenti.
Con il passare degli anni, la passione per la biologia si trasforma in mania e
poi in esaltazione, tanto da indurlo a voler realizzare ciò che all’antico e originale professor
Frankenstein non riuscì di fare: la
creazione dell’uomo. Gli amici e i vicini da tempo
sospettano che stia sperimentando qualcosa di terribile, tanto da
soprannominarlo Professor Frankenstein. Dopo tanti tentativi malriusciti,
finalmente riesce a realizzare il corpo del mostro, però non riesce a trovargli
un buon cervello, il cervello di una persona sensibile, colta, intelligente. Ma
ecco l’occasione giusta, un musicista di passaggio: da questo momento si aprono scenari inaspettati, equivoci e colpi di
scena, con un ritmo sempre più incalzante.
Nel cartellone del teatro Forma,
infine, non mancheranno altre preziose rassegne, come “Soundcheck”
organizzata da Bass Culture (con le date del 22 ottobre di Cory Wong
e del 25 novembre con Ghost – Note),
“Nel Gioco del Jazz”, “Risollevante” e “Sorrisi e Canzoni”, diretta da Fabiano Marti.
Biglietti
e abbonamenti in vendita al botteghino del teatro e su vivaticket.it. Infotel: 080.501.81.61, www.teatroforma.org.
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