"Ensemble Terra d’Otranto" Un Pugliese Errante Viaggio nelle opere di Gerolamo Melcarne il “Montesardo” tra Firenze, Napoli e Terra d’Otranto - 22 Marzo - Monopoli
La 38^
stagione concertistica degli “Amici
della Musica-O.Fiume” di Monopoli continua con un evento del tutto straordinario.
Infatti in prima assoluta in tempi moderni saranno eseguite
musiche di un compositore salentino: Girolamo
Melcarne detto il Montesardo.
Durante il
concerto sarà presentato in prima
assoluta un CD realizzato dall’Ensemble “Terra d’Otranto” sulle musiche inedite del Montesardo
Ensemble Terra d’Otranto
Cristina FANELLI –
soprano
Alberto ALLEGREZZA – tenore
Angelo DE LEONARDIS – basso
Luca TARANTINO – chitarra spagnola, arciliuto
Pierluigi OSTUNI – tiorba
Doriano LONGO – violino barocco, viola da braccio
Christian ACCOGLI – cembalo
Alberto ALLEGREZZA – tenore
Angelo DE LEONARDIS – basso
Luca TARANTINO – chitarra spagnola, arciliuto
Pierluigi OSTUNI – tiorba
Doriano LONGO – violino barocco, viola da braccio
Christian ACCOGLI – cembalo
Hieronymus Montisardui
Un Pugliese Errante
Viaggio nelle opere di Gerolamo Melcarne il “Montesardo” tra Firenze, Napoli e Terra d’Otranto
PRIMA ESECUZIONE IN TEMPI MODERNI
Un Pugliese Errante
Viaggio nelle opere di Gerolamo Melcarne il “Montesardo” tra Firenze, Napoli e Terra d’Otranto
PRIMA ESECUZIONE IN TEMPI MODERNI
Hieronimus
Montisardui
Da
circa un ventennio l’Ensemble Terra d’Otranto ne ha approfondito il percorso
artistico e biografico attraverso la ricerca e il recupero delle sue opere con
relative trascrizioni ed esecuzioni. Nel frattempo, in collaborazione con la
Città di Alessano, comune in cui venne inglobato il centro di Montesardo, si è
data vita ad un festival di musica antica dedicato al Melcarne, giunto lo
scorso anno alla XVIII edizione.
Il Montesardo fu uno dei primi musicisti
del Regno di Napoli ad aver avuto contatti diretti con l’ambiente fiorentino
dove, a partire dalla fine del Cinquecento, era stato intrapreso un percorso di
innovazione delle idee musicali e del modo di comporre. Nasceva la monodia
accompagnata che poi diede origine ad una incredibile varietà di forme, alla
base della odierna concezione della musica. E il Montesardo fu uno dei fautori
di questo rinnovamento nel Regno di Napoli, dove ancora si praticava lo stile
polifonico.
Così, in occasione della Giornata Mondiale della Musica
Antica, all’interno della 38^ Stagione Concertistica “Amici della Musica –
Orazio Fiume” a Monopoli, il 22 Marzo torneranno a risuonare dopo quattrocento
anni brani tratti dalle tre sue opere a noi giunte complete: la “Nuova
Inventione d’Intavolatura. Per sonare li balletti sopra la Chitarra Spagniuola,
senza numeri e note” (1606), “I Lieti Giorni di Napoli” (1612) e
l’“Amphiteatrum Angelicum Divinarum Cantionum, ..” (1612).
La prima contiene una raccolta di danze e arie molto in voga tra fine Cinquecento e Seicento (Bergamasca, Follia, Aria di
Ruggero, Ballo del granduca, Sarabanda, ecc.) e rappresenta il primo esempio di
intavolatura alfabetica per chitarra spagnola; appaiono inoltre in essa, per la
prima volta nelle opere a stampa in Italia, la Ciaccona e la Passacaglia, danze
di origine spagnola.
Le altre due opere rappresentano l’adesione del Montesardo al nuovo stile
musicale, la monodia, e sono tra i primi esempi di tale genere compositivo nel
Sud Italia.
Se fosse riuscito a far attecchire le nuove idee musicali
non ci è dato saperlo. Siamo comunque
consapevoli che il compositore di Montesardo contribuì notevolmente a
quello scambio di conoscenze, forme e stili
tra i più importanti centri musicali italiani. Un personaggio eclettico
che faceva suo ciò che di nuovo era nell’aria e lo riproponeva animato da un
forte intento divulgativo, fedele al motto “Scire tuum nihil est, nisi te scire
hoc sciat alter” (Il tuo sapere è nulla se un altro non sa ciò che tu sai).
Questa cosa vale in tutte le discipline, ma specialmente nella musica, della
quale si celebra parimenti un altro adagio: “Occultae Musicae nullus respectus”
(Nessuna considerazione per la musica che non è divulgata).
Del compositore salentino Girolamo Melcarne, il
“Montesardo”, si conosce ben poco. Di sicuro era un valente suonatore di
chitarra spagnola come testimonia la pubblicazione a Firenze nel 1606 del suo
trattato Nuova Inventione d’Intavolatura per sonare li Balletti, Sopra la
Chitarra Spagniuola, Senza Numeri e Note, opera che resta la più antica nel suo
genere.
Fu inoltre rinomato compositore, cantante e maestro di cappella presso la basilica di San Petronio a Bologna, il duomo di Fano, la cattedrale di Lecce. Si sa della sua presenza a Venezia, Firenze e Napoli e della sua frequentazione con i maggiori musicisti e poeti del tempo, tra cui Giulio Caccini, Jacopo Peri, Giovanni de’ Bardi, Alberigo Malvezzi, Giovanni del Turco e, ancor prima, Pomponio Nenna, Gesualdo da Venosa e Bellerofonte Castaldi.
L’Ensemble
Terra d’Otranto, fondato nel 1991 da Doriano Longo, è costituito
da musicisti professionisti specializzati nella prassi esecutiva della musica
tardo-rinascimentale e barocca. I loro studi si sono svolti presso Accademie e
Scuole di Musica in Italia, Francia, Belgio e Inghilterra. Tra i maestri che
hanno curato la loro formazione vi sono: Sigiswald Kuijken, Enrico Gatti,
Maggie Faultless, Jaap Schröder, Rolf Lislevand, Hopkinson Smith, Franco Pavan,
Laura Alvini.Fu inoltre rinomato compositore, cantante e maestro di cappella presso la basilica di San Petronio a Bologna, il duomo di Fano, la cattedrale di Lecce. Si sa della sua presenza a Venezia, Firenze e Napoli e della sua frequentazione con i maggiori musicisti e poeti del tempo, tra cui Giulio Caccini, Jacopo Peri, Giovanni de’ Bardi, Alberigo Malvezzi, Giovanni del Turco e, ancor prima, Pomponio Nenna, Gesualdo da Venosa e Bellerofonte Castaldi.
L’Ensemble Terra d’Otranto ha sede in Calimera (Lecce). Il progetto iniziale del gruppo era quello di far conoscere o riportare alla luce le opere più significative degli autori dell’antica Terra d’Otranto. Nel corso del lavoro di ricerca, tuttavia, i musicisti hanno constatato la necessità di esplorare anche un repertorio popolare, antico o tradizionale, che fra XVI e XVIII secolo caratterizza le espressioni musicali più originali del Salento, con particolare riferimento alle forme di origine terapeutica e rituale.
L’Ensemble Terra d’Otranto è presente nei programmi dei principali festival italiani (Concerti del Quirinale, Segni Barocchi festival, Parco della Musica nella programmazione dell’Accademia di Santa Cecilia, …) ed europei (Spagna, Portogallo, Belgio, Malta, Grecia, Montenegro); viene inoltre invitato ad esibirsi in occasione di convegni universitari sul periodo barocco e sulle forme musicali terapeutiche e rituali del tarantismo.
Diverse sono le produzioni effettuate dal gruppo con compagnie teatrali
pugliesi oltre che con enti ed istituzioni varie, fra cui: Astragali Teatro,
Teatro Pubblico Pugliese, Casa dei Doganieri, Scena Studio, Provincia di Lecce,
Città di Alessano, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e Facoltà di Filologia
Linguistica dell’Università di Lecce, Festival Internazionale “Musica Antiqua
Perast”, Festival di Musica Antica “Il Montesardo”, Accademia di Belle Arti di
Lecce, RAI Radio Televisione Italiana, E.C.CO. Eastern College Consortium di
Boston (U.S.A.), Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Alcune di
queste produzioni hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti dalla critica (il
cortometraggio “Tarantule, Antidoti e Follie”, prodotto da RAI Due, ha ricevuto
la menzione d’onore al festival internazionale di Varsavia sulle produzioni
televisive)e dal pubblico (del CD “Mila, Mila Dòdeka”, prodotto nel 2004 da
Velut Luna e distribuito dalla rivista Audiophile Sound, sono state distribuite
oltre 15.000 copie). L’Ensemble Terra d’Otranto ha effettuato registrazioni
discografiche per Salento altra Musica, Velut Luna, Il Manifesto, Orfeo,
Audiophile Sound, casa editrice ARGO, Radio Italia, RAI Due TV e Radio Tre RAI.
Hanno collaborato con l’Ensemble Terra d’Otranto: Angelo Manzotti, Franco
Pavan, Gaetano Nasillo, Cristina Miatello, Enrico Gatti, Marcello Gatti,
Stefano Bagliano, Egon Mihajlovic, Jerome Correas, Savina Yannatou e, per il
teatro, Brizio Montinaro, Paolo Panaro, Michele Mirabella, Simone Franco.
Programma
Arie, Madrigaletti, Arie Gravi, Danze e Mottetti tratti da:
- Nuova Inventione d’Intavolatura per sonare li Balletti, Sopra la Chitarra Spagniuola, Senza Numeri e Note
- I Lieti Giorni di Napoli
- L’ Amphiteatrum Angelicum Divinarum Cantionum
Il concerto, avrà luogo giovedì 22 marzo p.v.
nell’auditorium “Bianco Manchisi” in via Cappuccini a Monopoli
Porta ore 20,30 – Sipario ore 21,00
INGRESSI
Biglietto
intero € 8,00
Biglietto
ridotto € 6,00
Studenti
fino a 18 anni € 5,00
Gruppi Famiglia
(minimo 3 componenti stesso nucleo) € 5,00 a
spettatore
Ingresso
gratuito ai diversamente abili e loro accompagnatori.
Per informazioni.
Artesuono
- Pz. S.Antonio 34 Monopoli - Tel./Fax 080 9372978
Associazione
Amici della Musica “Orazio Fiume” - Tel.
368.3718174
- Fax
080 2142402
Biglietti Online
www.amicimusicamonopoli.com
(Visa-Mastercard e prepagate)
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